«Non ho sentito “Maria!”, ho sentito “Giacomo”. Quella Parola interpellava me, afferrava me». Così don Giacomo Pavanello ricostruisce gli inizi della sua vocazione: la memoria di quel momento è ancora segnata dalla commozione gioiosa di una significativa esperienza di Dio e della forza della sua Parola. Entra in seminario, ma si rende conto che non è ancora il tempo giusto: c’è un tempo per ogni cosa, come quello di guardarsi dentro e fare chiarezza. Un incontro a Padova, con Chiara Amirante, lo spinge a seguire la Comunità Nuovi Orizzonti e a dire definitivamente Eccomi alla chiamata sacerdotale di Dio. Oggi è parroco a Roma, a San Giuseppe Cottolengo (qui), testimone della vitalità della Parola di Dio in mezzo alla sua gente. «Mi è stato chiesto di essere padre di tante persone, di un “pezzo” di Chiesa preciso: questa mia parrocchia, geograficamente connotata. Non può esistere amore vero se non esiste donazione, perché veramente c’è più gioia nel dare che nel ricevere». Ascolta la sua testimonianza.
